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::Chiesa di S. Antonio da Padova a Agira » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di S. Antonio da Padova

Chiesa di S. Antonio da Padova

Piazza Garibaldi



Nell’attuale centro della città, piazza Garibaldi, sorge la chiesa di Sant’Antonio da Padova, costruita nel 1505 e inizialmente dedicata a Santa Maria Vergine. Prese il nome attuale quando nel 1567 venne ristrutturata. Nella lotta per il matriarcato tra le chiese agirine, la chiesa rappresentava il potere economico, mentre la tradizione era rappresentata dalla Chiesa di Santa Margherita (l'antico tempio di Iolao). Nel 1680 venne innalzato il campanile dalla caratteristica guglia maiolicata, mentre la facciata è della seconda metà del '700 , periodo in cui si rifece l'interno nelle forme attuali e si innalzò la cupola sino all'altezza del tamburo. La cupola fu completata nel 1854 dall'architetto Di Stefano, che ne modificò il disegno originario, trovando la base poco solida; aggiunse un secondo muro a fasciare il tamburo e ridusse le otto aperture del progetto originario a quattro, alternandole con colonne binate. ANel 1869 un incendio distrusse parte degli affreschi delle volte, l'altare maggiore e del prezioso coro intagliato ci rimangono soltanto alcuni stalli, utilizzati poi per gli armadi della sagrestia.I lavori di restauro, una volta terminati, rivelarono l'esistenza di una fase precedente della chiesa, corrispondente in pianta alla navata centrale.
Tra le sue opere più importanti, l’Adorazione dei Magi su onice con cornice d’argento (sec. XVI), probabile opera di un manierista romano del XVI secolo, la statua in legno di San Silvestro del 1604 e la statua marmorea della Madonna dei Poveri, risalente alla metà del Cinquecento, una monumentale Custodia del SS. Sacramento in legno, decorata in oro zecchino con tabernacolo e altare (fine XVI sec.), e una tela della Trinità con la Vergine e Sant’Antonio da Padova che intercedono per la liberazione degli schiavi, di Gaspare Bazzano, lo Zoppo di Gangi (1602). Infine, pregiati manufatti di argento.




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